Sacco, l’icona pop e anticonformista, compie 50 anni: simbolo della trasformazione culturale del ‘68, ritorna attuale facendosi interprete di una nuova sensibilità e inserendosi nel cambiamento globale.

Zanotta celebra l’anniversario presentando una edizione green numerata: innovativi materiali sostenibili, sia per il riempimento interno che per il rivestimento, proposto in un inedito pattern su disegno di Pierre Charpin, rilanciano l’icona in ottica di responsabilità ambientale. Ideata nel 1968 dai giovani architetti Gatti, Paolini e Teodoro e messa in produzione nel 1969 da Zanotta, Sacco è stato un progetto dirompente e rivoluzionario che ha portato l’innovazione nell’universo domestico esprimendo gli ideali di creatività e libertà che animavano quegli anni. Oggi dopo 50 anni con lo stesso spirito di avanguardia e sperimentazione Sacco continua a guardare verso il futuro.

L’involucro è realizzato con il filo rigenerato ECONYL® mentre le palline di polistirolo espanso ad alta resistenza (EPS) del progetto originario sono sostituite nell’edizione green con le microsfere BioFoam® di Synbra: una bioplastica (PLA) ottenuta dalla canna da zucchero paragonabile all’EPS per struttura, proprietà e performance tecniche.

L’esclusiva collezione numerata SACCO GOES GREEN si compone di tre serie da 100 esemplari che si differenziano per il pattern su disegno di Pierre Charpin. Il designer francese si è ispirato al concetto di ‘rete’ per creare un fitto intreccio di linee colorate, proposto in tre varianti cromatiche, che asseconda tutte le configurazioni di Sacco senza modificare l’effetto del disegno.
Gli esemplari dell’edizione limitata sono identificati da un cordoncino rivestito in tessuto stampato jacquard cucito lungo tutta l’altezza della poltrona su cui è riportato il numero di serie e si ripete il nome della collezione SACCO GOES GREEN, riprendendo per ciascuna serie i colori del decoro di Pierre Charpin.

SACCO GOES GREEN è un ulteriore importante passo che Zanotta compie verso la sostenibilità. L’azienda ha intrapreso da tempo un percorso di consapevolezza sulle tematiche ambientali che caratterizzano il presente e suggeriscono un maggiore impegno e un nuovo approccio guidato dai principi dell’economia circolare integrato in tutte le scelte e le strategie aziendali.

«Crediamo che ogni attività progettuale, produttiva e distributiva debba essere condotta nel rispetto dell’ambiente. Nel corso degli ultimi vent’anni l’azienda ha progressivamente attuato cambiamenti strategici mirati a ridurre l’impatto ambientale dei propri impianti e processi produttivi puntando al raggiungimento dell’obiettivo ‘zero emissioni’ – nell’aria,
nell’acqua e nel suolo – da parte della sede produttiva di Nova Milanese. Attualmente leemissioni prodotte dallo stabilimento Zanotta sono assimilabili a quelle prodotte da una
comune casa di abitazione. Sul fronte del prodotto Zanotta ha sempre investito in quei fattori che determinano la lunga durata di un mobile prestando grande attenzione ai principi basilari del ‘buon design’, che per essere tale deve necessariamente essere anche sostenibile: disassemblabilità, ergonomia, scelta di materiali atossici e anallergici, riciclabili e non soggetti a rapida obsolescenza, impiego di tecniche di prova standardizzate per resistenza, funzionalità e durata dei prodotti».

Le reti da pesca abbandonate distruggono i coralli e intrappolano pesci, tartarughe, mammiferi acquatici e uccelli danneggiando così interi ecosistemi. Il loro riciclo e riutilizzo attiva un processo di economia circolare che ne allunga il ciclo di vita e contribuisce a ridurre l’inquinamento ambientale a favore di un processo produttivo di ecodesign che non necessita di altre risorse del Pianeta.
«SACCO GOES GREEN non è un’operazione fine a stessa, ma l’inizio di un nuovo percorso di ricerca e sperimentazione sui materiali riciclati e i biomateriali che intendiamo portare avanti come strategia aziendale. Da gennaio 2020 SACCO GOES GREEN entrerà a far parte del catalogo Zanotta mantenendo gli stessi materiali 100% ecosostenibili dell’edizione limitata, sia per il riempimento, che per gli involucr i interno e esterno. Il rivestimento esterno non avrà più il decoro di Pierre Charpin ma sarà declinato a tinta unita in diverse varianti cromatiche».