La Fashion Revolution inizia con te. Come consumatore, tu hai il potere di cambiare le cose.

Le tue abitudini di acquisto hanno grande influenza sui cambiamenti nell’industria della moda. Scegliendo capi di abbigliamento non sostenibili, non preoccupandosi per la loro provenienza, per chi li abbia prodotti o con che materiali siano realizzati, puoi dare un segnale al settore per continuare su questa strada. Al contrario, se spingi per prodotti sostenibili che non sono realizzati a spese dell’ambiente e delle persone, le aziende della moda inizieranno un cambio di rotta dando inizio così alla Fashion Revolution.

La moda è il secondo settore che inquina di più al mondo

L’impatto ambientale del mondo della moda è enorme. L’industria della moda fast è il secondo settore più inquinante al mondo subito dopo l’industria del petrolio. Ha un impatto sul pianeta e sulle sue risorse ad ogni step produttivo, dalle coltivazioni, alla produzione tessile alla confezione fino alla distribuzione e alla fine nelle discariche. Il settore tessile e l’industria della moda sfruttano in modo massivo le risorse naturali come coltivazioni ed acqua ed i pesticidi usati dai coltivatori per proteggere i raccolti e le sostanze chimiche usate per candeggiare e colorare i prodotti tessili possono danneggiare l’ambiente e la salute delle persone.

Sapevate che ci vogliono 20,000 litri d’acqua per produrre il cotone necessario ad una t-shirt o ad un paio di jeans, o che ci sono circa 8,000 differenti prodotti chimici che sono usati per creare prodotti di abbigliamento? E l’impatto ambientale non si ferma quando i capi sono stati prodotti, ma continua con gli scarti di fabbricazione e con l’enorme quantità di vestiti che vengono buttati in discarica alla fine del loro ciclo di vita spesso sempre più corto.

A questo si aggiunge un altro aspetto poco sostenibile del mondo della moda. La ricerca del prezzo produttivo più basso in un’industria così legata alla manodopera com’è quella tessile e quella delle confezioni, ha portato molti brand del mondo della moda a spostare la produzione in paesi in via di sviluppo dove  gli standard per le condizioni di lavoro sono molto inferiori alle nostre. E quando gli standard di sicurezza sono ignorati o lasciati al margine, gli incidenti diventano più frequenti, come è stato il caso del Rana Plaza in Bangladesh dove il 24 Aprile del 2013 1.134 persone sono state uccise dal crollo di un edificio.

Questo evento ha risvegliato la comunità internazionale ed ha spinto molti ad avanzare richieste pubbliche per un cambiamento nell’industria della moda e per una maggiore attenzione verso i temi dell’ambiente, delle condizioni di lavoro e della creatività di chi ci lavora. Il 24 aprile è stato dichiarato Fashion Revolution Day e la settimana prima, la Fashion Revolution Week, con lo scopo di sensibilizzare tutti sui reali costi della moda e per mostrare come cambiamenti in questo senso siano possibili, anche parlando di casi di successo.

Per cambiare la moda c’è bisogno di trasparenza

La Fashion Revolution inizia con la trasparenza. Studia il prodotto che compri ed i materiali utilizzati, chiedi chi ha realizzato quel prodotto, come e quale è stato suo impatto per l’ambiente. Fai domande sull’intero ciclo di vita dei tuoi vestiti, dalle materie prime, alla produzione fino allo smaltimento.

Il problema è che i brand della moda non sempre conoscono tutte le risposte a queste domande. L’impatto ambientale e sociale di un capo di abbigliamento nel suo intero ciclo di vita, non è visibile nel prodotto finito e in una filiera che è molto lunga è difficile perdersi elementi importati. L’organizzazione che guida la Fashion Revolution ha scoperto infatti che molti grandi marchi della moda non sapevano neppure quale fabbrica avesse prodotto i loro capi e ancora meno informazioni potevano dare sui materiali più a monte lungo la loro filiera.

C’è un modo sostenibile per produrre il Nylon 

Non possiamo dire lo stesso per molti materiali usati nell’industria della moda, ma possiamo mostrare come uno di essi, il Nylon, possa essere fatto in modo sostenibile. Si tratta del filo ECONYL®. La sua storia inizia nel 2007 con la ferma decisione di Aquafil di produrre un filo di Nylon sostenibile utilizzando solo rifiuti.

Il filo di Nylon ECONYL® è 100% rigenerato utilizzando rifiuti come reti da pesca o moquette giunte a fine vita e può essere riciclato all’infinito senza perdere la sua qualità. La produzione del Nylon dai rifiuti invece che dal petrolio ha diversi risvolti positivi per l’ambiente e, misurata in termini di emissioni di CO2, aiuta a risparmiare 100,000 tonnellate di CO2 all’anno.

Altri elementi positivi derivano dalle partnership che abbiamo creato intorno al progetto. Recuperando tappeti e moquette a fine vita, evitiamo che questi finiscano nelle discariche e recuperando le reti da pesca grazie ad iniziative come l’Healthy Seas, contribuiamo anche a ripulire i mari evitando che tanti animali marini finiscano intrappolati nelle cosiddette ‘ghost nets’ (reti abbandonate o perse nei mari). Abbiamo anche creato una partnership con Speedo per un progetto pilota di take-back, il primo di questo genere nel settore dei costumi da bagno.  Grazie a questa partnership gli scarti di fabbricazione  della produzione dei costumi di Speedo sono rigenerati in filo ECONYL® invece di diventare rifiuti.

Molti soggetti del mondo della moda, grandi e piccoli brand, stanno già lavorando duramente per diventare sostenibili. Siamo felici che molti di loro abbiano scelto il nostro filo ECONYL® come ingrediente per i loro capi e siamo felici di poter mostrare loro come facciamo il nostro filo.

Scopri di più sulle partnership che abbiamo nel mondo della moda:

Scegli prodotti sostenibili e smart

Come consumatore hai la scelta: puoi scegliere la ‘fast cheap fashion’, sapendo che è prodotta con un enorme impatto ambientale e sociale, o puoi scegliere brand sostenibili che si interrogano e si preoccupano per questi temi e possono mostrarti chi e come produce i tuoi capi. Sii curioso, controlla i cartellini, guarda i materiali usati, controlla i siti internet e fai domande su come i tuoi vestiti sono stati prodotti.

Se stai cercando un tessuto sostenibile, puoi essere sicuro che il filo ECONYL® è la giusta scelta.

Scopri chi produce capi utilizzando il filo ECONYL®:

AMA SWIMWEAR

ARENA

ASICS

AURIA LONDON

BOOB DESIGN

DIVESANGHA

FINISTERRE

FOURTH ELEMENT

FUGA192

INASKA

KORU SWIMWEAR

KOSTA SWIM

LOUD+PROUD

MARIAZ

NOW_THEN

OUTERKNOWN

RAPANUI

RESET PRIORITY

ROSEL

RUBYMOON

SHAPES IN THE SAND

SPEEDO

SUMMERLOVE

TCHIBO

TEKO

TRIPLE2

TRIUMPH

WAVE-O

WHIP APPEAL

WOODLIKE OCEAN

Guarda la nostra bacheca ECONYL® and FASHION su Pinterest.

Per maggiori informazioni e dati sulle caratteristiche di ECONYL®, questo è l’ultimo Report di Sostenibilità di Aquafil e la Environmental Product Declaration.